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  • Spazio Innov@zione

Un nuovo spazio espositivo, nel centro storico della città di Cuneo. Lo Spazio Innov@zione rappresenta un omaggio della Fondazione CRC alla comunità cuneese, realizzato nel 2017, in occasione dei festeggiamenti per i suoi 25 anni di attività.

Lo Spazio si trova in via Roma 17, al piano terra dello stabile della Fondazione, dove le vecchie sale hanno lasciato il posto alla prima galleria virtuale immersiva e interattiva, un’area espositiva multimediale capace di ospitare mostre ed esposizioni d’arte ma non solo. Immagini, parole e la tecnologia innovativa, brevettata da Lighting Touch, si fondono dunque in un unico luogo offrendo al visitatore un’esperienza di straordinario impatto visivo ed emotivo.

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La tecnologia al servizio dell’arte

Il cuore pulsante dell’installazione è una rivoluzionaria tecnologia che permette ai muri dello Spazio Innov@zione di prendere vita. Un’innovativa narrazione dove la luce crea immagini e storie che lo spettatore può plasmare a suo piacimento semplicemente toccando l’immateriale. É dunque un’esperienza sinestetica che porta ad una totale personalizzazione del percorso per fare della stessa mostra infinite mostre, ogni volta diverse. É un viaggio interattivo, dove al contempo il pubblico è infatti attivo fruitore e spettatore.


Nello specifico l’installazione, unica al mondo nel suo genere, è frutto di un raffinato progetto sviluppato da Alessandro Marrazzo insieme alla sua equipe, che ha visto coinvolte oltre venti aziende specializzate in nuove tecnologie e informatica e oltre cento figure professionali.

Uno spazio polifunzionale dove materiale e immateriale si fondono e allo stesso tempo si alternano.
Toccando dunque la reale superficie di muri di 300 anni, il visitatore produce un’emozionante interattività che ha qualcosa di magico. Infatti le videoproiezioni, immagini di luce in movimento, si modificano subito, mutano e si evolvono in tempo reale davanti agli occhi degli spettatori. Tutto quello che la fantasia può immaginare prende vita in una spettacolare proiezione interattiva.

Nessun sensore di movimento o infrarosso. Nessuna telecamera di rilevamento o Kinect. Nonostante ciò, i muri (e qualsiasi superficie, anche 3D) diventano touch screen con la precisione millimetrica di un mouse. Infiniti punti touch, nessun limite nelle dimensioni, la possibilità di applicazione a superfici non piane o a oggetti 3D e le funzioni interattive completamente personalizzabili. Queste infatti sono solo alcune delle caratteristiche che rendono attualmente questa tecnologia di videoproiezioni interattive la più moderna ed evoluta.

Videoproiettori di ultima generazione ad alta definizione e con tecnologia laser, dotati di lenti ultrashort: rivoluzionarie ottiche che permettono agli spettatori di toccare le videoproiezioni senza provocare ombre sulle pareti anche a distanza estremamente ravvicinata.

Infine a completare la funzionalità, un software progettato ad hoc e dedicato alla gestione della multiproiezione, che permette la distribuzione delle immagini ad alta definizione su tutto il percorso espositivo senza soluzione di continuità, regalando allo spettatore l’emozione dell’immersività totalmente interattiva.

Non dunque una mostra tradizionale, ma un concept del tutto nuovo, un percorso espositivo in continua mutazione, vivo e stimolante. Un percorso interamente suddiviso in luoghi emozionali, per un’esperienza sensoriale fruibile anche da parte di un pubblico poco avvezzo all’arte o ai musei.


2,000,000
di pixel


70,000
ansi lumen
di potenza luminosa


100 
mq di muri interattivi

oltre
20
aziende


100
figure professionali
coinvolte nello sviluppo
della tecnologia interattiva

  • «La luce è il filo conduttore della ‘visione’ che trasforma gli ambienti in un’immersione totale e avvolgente nell’arte»

  • «Storia e futuro: così la Fondazione CRC vara ora una sede espositiva inedita»

  • «Museo virtuale sì, ma comunicatore, anche se non conservatore, delle opere dei grandi artisti della storia perché integrato da una strumentazione visiva e acustica che fornisce al visitatore un apparato storico-critico sulle opere esposte»

  • «L’altro modo di vivere l’arte. Le chiamano “non mostre”, si riassumono nella parola “experience” ed è un modo diverso di godere dell’arte coinvolgendo soprattutto i sensi»

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